Una di quelle sue smorfie. “Posso dire una cosa più o meno igienica agli “amici”, chiamiamoli così, negazionisti?”. Saranno i trucchi dell’attore di lungo corso, la sua capacità di gestire il fiato. Ma Gino Rivieccio, sessantenne e popolare one man show, volto amatissimo della comicità di scuola napoletana, sembra avere la stessa brillante voce di sempre. Nonostante i maledetti dolori, la battaglia contro Covid-19 e quel letto.

Gino Rivieccio, le arrivano un mare di auguri via Fb da quando è ricoverato al Cotugno. E lei ogni tanto omaggia dottoresse o infermiere postando le loro foto nello “scafandro”. Ma come sta?
“Polmonite bilaterale. Ma non grave, per fortuna. E sto combattendo…”.Quando è cominciata?
“Domenica 11 ottobre: e chi se ‘o scorda? Mentre assistevo alla pantomima juventina allo stadio, avverto dei brividi. Infilo il termometro: 38 . Mi dico: nooo, una Tachipirina e domani mi alzo senza febbre. See. Il mattino seguente avevo 38.5. Ma la cosa inquietante erano i dolori alle spalle, fortissimi, la Tachipirina non attenuava nulla. E ho continuato così per 4 giorni”.

Senza un tampone: perché ?
“Sono stato fregato dal sierologico. Mi ero sottoposto al test solo qualche giorno prima. Diceva: negativo. Non volevo lasciarmi condizionare dalla paura, ma intanto non sentivo più odori né sapori, e avevo la tosse”.

Quindi arriva il tampone…
“Ecco, una volta “tamponato”, ho visto in faccia la dura realtà. Non solo positivo, ma con carica virale alta. Ho avvertito subito la Asl, ho cominciato la terapia del medico: Zitromax , Clexane e cortisone, tutto da protocollo”.

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